Una delle leggi dell’economia vuole che sulle monete forti, quelle dei Paesi creditori, come, ad esempio, Giappone e Svizzera, i tassi di interesse siano bassi e su quelle dei Paesi debitori (Stati Uniti e Gran Bretagna) i tassi di interesse siano alti, appunto per attrarre capitali. Un tasso alto sul dollaro (ad esempio del 5,50%) e una svalutazione del cambio del 4% eguaglia il rendimento effettivo di un investimento in yen o in franchi svizzeri all’ 1,5%. Tutto ciò è logico perché i rendimenti delle diverse attività finanziarie devono essere eguali se aggiustati per il rischio.